FELTRI? SIAMO TUTTI NIPOTI DI EDUARDO E TOTÒ

di Eugenio Verdini

Indignazione, sicuramente, ma sorpresa proprio no. Un tizio ha blaterato contro i meridionali: c’è qualcuno che si sia sorpreso sapendo che si trattasse di Vittorio Feltri? Non è il solo, non è il primo, non sarà l’ultimo. Senza contare che, da meridionali, non siamo soli, nel mirino di Feltri sono entrati in diversi momenti politici, gay ed altri, tutti puntualmente messi nel mirino. Peraltro, la veemenza delle offese sembra amplificarsi con lo scorrere del tempo, quasi in sincronia con gli anni che passano, inesorabilmente anche per lui e quindi la “confusione” aumenta. Noi meridionali siamo “buoni di cuore”, diventiamo timidi quando, come in questo caso, ci troviamo a sparare su chi qualche momento di scarsa lucidità sembra averlo sempre di più. Che facciamo, lo radiamo dall’ordine dei giornalisti, per poi ritrovarcelo comunque nelle colonne da “opinionista”? E con lui radiamo anche gli altri, quelli coperti dal politicamente corretto, che possono dire di tutto a tutti (anche se nel mirino solo sempre i soliti due o tre) o questi li lasciamo pascolare invece? Per noi meridionali tutto è più semplice, perché siamo tutti nipoti di Totò e di Eduardo, che seppero elevare la pernacchia ad eccellenza storica e culturale: magari ce ne serviamo anche adesso, nonostante sia rivolta a chi nemmeno la meriterebbe.

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