Nessuna
contrapposizione con altri prodotti del territorio, ma la chiara sottolineatura
di un’eccellenza che storicamente appartiene al territorio di Eboli. La
presentazione della “Mammellona di Eboli”, una mozzarella che nella forma
richiama dichiaratamente i capi bufalini e bovini da cui arriva il latte per la
produzione dell’oro bianco della Piana del Sele, è anche l’occasione per fare
il punto sull’intera filiera produttiva e sul comparto agroalimentare
ebolitano, mai come in questo periodo fiorente ed “appetibile”. La Mammellona
di Eboli è sostanzialmente figlia, storicamente, della “Saporosa”, come era
chiamata inizialmente la mozzarella, che si produceva proprio ad Eboli. E’
stato poi il suo successo, con la successiva commercializzazione sui grandi mercati,
a portare ad una specie di confusione tra Eboli, dove si produceva la
mozzarella, e Battipaglia, dalla cui stazione ferroviaria partiva alla volta
dei mercati che la richiedevano. L’iniziativa è di un casaro ebolitano, Enzo Di
Guida, titolare dell’omonimo caseificio, che ha voluto lanciare una sfida
storica, interpretando non solo la propria passione, ma anche il sentimento dei
tantissimi caseifici che operano sul territorio comunale, così come anche delle
attrezzate aziende zootecniche. Dunque la Mammellona, grazie all’iniziativa d
Enzo Di Guida, è anche e soprattutto il recupero della storia e della
tradizione del territorio, collegate alla produzione dell’oro bianco di Eboli.
«Oggi presentiamo un prodotto di eccellenza - ha detto il sindaco, Massimo
Cariello -, con l’auspicio che si possa arrivare a trasformare questa
iniziativa in un evento, puntando anche sulla disponibilità del’azienda Di
Guida in ogni occasione. La tradizione della mozzarella appartiene alla storia
di Eboli, per questo è importante che un imprenditore del settore oggi la
recuperi. Vediamo questa iniziativa certamente non come una forma di
concorrenza con altri prodotti del territorio, ma come esaltazione di
un’eccellenza straordinaria. Al di là del campanilismo, credo che la presenza
massiccia sul nostro territorio di caseifici ed aziende zootecniche indichi la
titolarità di questo grande prodotto, conosciuto in ogni angolo del mondo. Al
fianco del prodotto occorre ora una grande azione di promozione, per far
conoscere l’iniziativa della Mammellona, come anche per tutti gli altri
prodotti a chilometro zero, magari sollecitando i nostri operatori del settore
enogastronomico, sempre sensibili a queste tematiche, a promuovere anche la
Mammellona nella loro attività». (COMUNICATO STAMPA)
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