EBOLI: I DETENUTI DELL'ICATT AL SERVIZIO DELLA CITTA'
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questa mattina, nell’aula consiliare, il protocollo di intesa tra il Comune di
Eboli e l’Istituto di detenzione a Custodia Attenuata (ICATT). Il sindaco di
Eboli, Massimo Cariello, e la dirigente dell’istituto, Rita Romano, hanno
firmato l’accordo che rilancia la collaborazione tra il Comune e l’Icatt verso
la ripresa dei percorsi di riabilitazione e reinserimento degli ospiti
dell’istituto. Un obiettivo raggiunto anche grazie all’impegno dell’assessore
alle politiche sociali, Lazzaro Lenza, e della consigliera Filomena Rosamilia,
che farà parte del gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto. «L’Icatt
mette in campo attività fondamentali tese al reinserimento sociale dei detenuti
– ha sottolineato l’assessore Lenza -. Fortunatamente, mentre altri fanno solo
chiacchiere, c’è anche chi lavora concretamente per la possibilità che tutti
possano reinserirsi nella società». I fondi a disposizione per il progetto
arrivano direttamente dal bilancio del Piano di Zona e si tratta di risorse
faticosamente reperite, perché non erano state previste in passato. «Non deve
essere un punto di arrivo, ma di partenza – ha precisato la direttrice
dell’Icatt, Rita Romano -. La collaborazione con il Comune di Eboli è
un’esperienza consolidata, ma negli ultimi anni sonnecchiava, con scarsa
attenzione. Speravamo che con l’arrivo di Massimo Cariello si potesse
rilanciare la collaborazione, perché con lui i contatti sono stati proficui, da
molto tempo. D’altra parte, se si vuole dare un senso alla pena, è necessario
organizzare le attività di rieducazione e riabilitazione». Il progetto poggerà
su quattro borse di studio, che serviranno per garantire la partecipazione alle
attività di pubblica utilità contenute nel programma «Questa intesa parte da
iniziative dell’Icatt, che ci hanno trovato immediatamente d’accordo e per
questo abbiamo moltiplicato gli sforzi per reperire fondi – ha spiegato il
sindaco, Massimo Cariello -. Comune ed Icatt sono sulla stessa lunghezza d’onda
nel mettere in campo percorsi formativi, anche di conoscenza del territorio,
che consentano il reinserimento sociale. L’Icatt è da tempo un modello e la sua
direzione è un’eccellenza nel campo e sono certo che, anche grazie alla
collaborazione con il Comune, saprà creare ulteriori modelli basati sul recupero».
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