EBOLI, ELEZIONI: AL BALLOTTAGGIO SI SCEGLIE IL FUTURO DELLA CITTA'


I dati definitivi del primo turno nelle elezioni comunali di Eboli indicano già alcune chiare preferenze che arrivano dalle urne e dai cittadini ebolitani. Si tratta di indicazioni che per qualcuno aumentano il peso della responsabilità per l’esito del ballottaggio, per qualche altro segnano una battuta d’arresto che, per la verità ampiamente ipotizzabile. Andiamo con ordine. Il dato maggiormente visibile è la valanga di voti piovuti sul nome di Massimo Cariello quale nuovo sindaco di Eboli. Sul piano politico ed elettorale, gli oltre 9000 voti che gli ebolitani hanno dato a Cariello corrispondono ai consensi che gli elettori hanno indicato per le liste e per i partiti che lo sostengono. Il che significa un dato sostanzialmente consolidato, che autorizza un certo ottimismo per il turno di ballottaggio, perché indica come gli ebolitani abbiano in massa scelto il centrodestra moderato alla guida della città. Probabilmente, però, una freccia in più all’arco di Cariello arriva proprio dal suo competitore. I risultati, infatti, segnano un tonfo clamoroso per l’ex parlamentare. Tra i sei candidati a sindaco, Cuomo è l’unico ad avere ottenuto meno consensi sul proprio nome, rispetto alle liste apparentate. Un’indicazione chiara: gli ebolitani non hanno gradito la sua candidatura, al punto da avergli regalato circa 4 punti percentuali in meno rispetto alle sue liste. Un’indicazione, peraltro, ampiamente prevedibile, perché fin dalle prime battute della campagna elettorale Cuomo era apparso come un corpo estraneo rispetto alla città, anche per via di qualche gaffe evitabile. E’ probabile che nel partito democratico si aprano ora delle riflessioni piuttosto tese, ma si tratta pur sempre di un partito attraversato già da faide e guerre tra bande. Lo stesso Cuomo è possibile che abbia ora il dente avvelenato nei confronti di qualche suo sostenitore, perché di certo non vorrà passare per il candidato sbagliato. Negli altri schieramenti, spicca, ma anche qui era ampiamente prevedibile, Forza Italia che la miseria di 800 voti di lista relega tra le forze invisibili della città, ormai sono marginale alla vita politica. Il mea culpa in questo caso è della segreteria provinciale, che ha permesso una corsa familiare per dare un contentino agli amici, ma così facendo segnare il minimo storico per i berlusconiani. Praticamente scomparsa la sinistra radicale. L’abbinamento con il contiano Salvatore Marisei non ha portato bene a Rosania e compagni e di certo nell’area qualche testa salterà. Poco da dire sulla corsa elettorale di Vincenzo Caputo: la sua coalizione era piuttosto debole fin dall’inizio. Per quanto riguarda i risultati personal dei candidati al Consiglio, spicca il dato di Antonio Petrone e Teresa Di Candia. Petrone è il più votato in assoluto, Di Candia la donna più votata: entrambi erano sostenuti dai vertici di una struttura privata di Eboli, che ancora una volta si conferma il vero serbatoio di voti del Pd ad Eboli. Un’altra “coppia” elettorale uscita molto forte dalle urne è quella composta dal consigliere uscente Santo Venerando Fido e Filomena Rosamilia, in Eboli Popolare, entrambi oltre quota 400 consensi.

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