EBOLI: AVALON PORTA IN SCENA IL GRANDE TEATRO DI EDUARDO

  • E’ uno degli spettacoli più attesi, ad Eboli, dagli appassionati di teatro, sia per il lavoro in sé, sia per la compagnia che lo mette in scena. Parliamo de “Le voci di dentro”, uno dei lavori drammaturgici più complessi ed al tempo stesso più realistici di Eduardo de Filippo, che entra nell’intimo delle miserie umane, scandendone la caduta di valori, con il quale si misura la compagnia Avalon Teatro di Battipaglia. Una prova difficile, per i bravi attori battipagliesi, che però ha già consentito loro, in altre uscite, di incassare un gradimento del pubblico tale da far arrossire anche le più rosee previsioni. Gerry Petrosino, paziente e talentuoso capocomico e regista di Avalon, ha voluto la lettura originale del copione, quella che non tutti sono riusciti a portare in scena. Petrosino ha “imposto” prove su prove, limato la regia, scandito i tempi drammaturgici ed i passaggi comici, in modo da confezionare, insieme con i suoi attori, un lavoro che ha riscosso ampio consenso in ogni parte d’Italia, nei teatri nei quali Avalon ha portato “Le voci di dentro”. Insieme con il lungo e paziente lavoro di preparazione, il regista e primo attore ha potuto contare anche su un cast di primo livello, che di amatoriale ha solo il profilo fiscale, ma poggia su dignità e talento da professionisti. Un cast collaudato da  anni di polvere di palcoscenico, anni nei quali non solo Petrosino, ma i suoi collaboratori ed attori “storici”, come Assunta Marino, Mimmo Di Lascio, le sorelle Sielo e Pasquale Galdi hanno raggiunto livelli di recitazione impensabili per una compagnia che sulla carta dovrebbe essere “amatoriale”. Una messa in scena, quella di stasera nel teatro ebolitano, che vede la presenza sul palcoscenico anche di Salvatore Illeggittimo, Valter Granese, Gerardina Tesauro, Raffaele Cavaliero, Eduardo Di Lorenzo, Giuseppe Di Pasqua e Simona De Vita. Le voci di dentro è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria atomizzazione della coscienza sporca, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire

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