di Laura Naimoli
Per
Gerardo Rosania carta canta. L’incarico a Melchionda, come presidente del
Consorzio Farmaceutico Intercomunale è «un’aberrazione politica, frutto di un
consociativismo nella gestione del potere che da troppo tempo pervade la
provincia di Salerno, e che dà anche l’idea del tenace abbarbicarsi al potere
che ormai imperversa in quelle aree politiche». Rosania, leader della sinistra
ebolitana, spazza via le polemiche di questi giorni basandosi su quanto
riportato da alcuni articoli del decreto legislativo 39, che ha per oggetto le
“Disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi
presso le Pubbliche Amministrazioni” e che recita: “A coloro che nell’anno precedente abbiano fatto parte della Giunta Comunale di un Comune con popolazione
superiore a 15 mila abitanti nella stessa Regione della Amministrazione locale
che conferisce l’incarico, non possono essere conferiti incarichi di amministratore di ente pubblico di
livello provinciale o comunale”. «A pensar male si fa peccato, ma in politica
molte volte ci si azzecca - incalza Rosania -. Finalmente trova risposta
l’ostinata resistenza di Melchionda ad uscire da un consorzio nato con altro
spirito, ma diventato un carrozzone politico capace di accumulare situazioni
deficitarie, tanto che continuare a farne parte non trovava alcuna
giustificazione. Appare evidente come una classe politica provinciale,
screditata al punto da mettere a rischio la credibilità delle Istituzioni
locali, lontana dai problemi reali, continua ad operare come se tutto le fosse
consentito. Indifferente ai segnali che i cittadini mandano anche con
l’assenteismo alle elezioni, convinta di potere fare “strame” anche della
legge».
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