Si, un ribaltone era stato disegnato, ma non per
volontà dei ribaltonisti, quanto per una richiesta della maggioranza
Melchionda. La “rivelazione” è giunta dalla voce diretta di Vincenzo Caputo, il
giovane dirigente del Partito Democratico che nelle ore immediatamente
precedenti alle dimissioni dei 17 consiglieri comunali che hanno fatto crollare
Consiglio e Giunta aveva avuto un ruolo di “mediatore” tra alcune anime
inquiete del Pd e della maggioranza. Intervistato dalla web tv “Eboli in
pillole”, Caputo ha chiarito la vicenda. «Non c’è stata alcuna iniziativa
personale, si è trattato piuttosto di una richiesta che arrivava dalla stessa
maggioranza con la quale mi si chiedeva di fare da intermediario con quei
consiglieri comunali che si rivedevano nel mio cartello elettorale, cioè
nell’ipotesi di una mia candidatura a sindaco. Una richiesta che era nata a
causa della consapevolezza di non avere i numeri per approvare il bilancio di
previsione». Nel raccontare la vicenda, che si sarebbe consumata il giorno
prima delle dimissioni di sabato 27 settembre, Caputo spiega: «So che si parla
di una richiesta di posti in Giunta, invece questa richiesta non è mai partita
da noi. I consiglieri comunali che mi affiancano avevano solo chiesto che
l’approvazione del PUC fosse posticipata a dopo il voto sul bilancio, in modo
da avere tempo per confrontarsi all’interno della maggioranza. Invece, su
questo passaggio sono stati irremovibili, sono andati avanti a carrarmato, pur
sapendo che approvare il preliminare sarebbe significato frantumare
maggioranza, Consiglio e Giunta».
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