EBOLI, INQUINAMENTO: SEQUESTRATE DUE LAVANDERIE

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, hanno apposto i sigilli di sequestro a quattro lavatrici ad acqua utilizzate da due diverse note lavanderie industriali di Eboli. L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo, in esecuzione a due distinti decreti dei GIP del Tribunale di Salerno, Dolores Zarone e Stefano Berni Canani, è stata coordinata dai sostituti Procuratore Carlo Rinaldi e Maria Carmela Polito, della sezione reati ambientali della Procura Salernitana, guidata dal Procuratore Capo, Corrado Lembo. La Procura della Repubblica ha anche emesso un’informazione di garanzia a carico dei legali rappresentanti della due società interessate per le violazioni riscontrate. A seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del NOE, si è proceduto al sequestro preventivo di quattro lavatrici industriali ad acqua, due per ogni attività industriale, con informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno a carico dei legali rappresentanti delle società di gestione delle stesse attività per avere immesso nella fognatura comunale, tra l’altro senza alcun pretrattamento depurativo, le acque reflue industriali prodotte dall’attività esercitata e derivate dagli scarichi delle lavatrici ad acqua, in assenza della prescritta autorizzazione. Gli accertamenti effettuati dai Carabinieri e dal personale tecnico dell’Arpac di Salerno hanno evidenziato, nella certificazione analitica, il superamento nell’acqua campionata dei valori di legge circa i solidi sospesi totali, cod, alluminio e tensioattivi totali. Inoltre, i prodotti detersivo utilizzati per il lavaggio riportavano sulle etichette avvertenze circa il divieto espresso e categorico dello sversamento diretto del prodotto stesso nelle fognature; in particolare per alcuni prodotti si rilevavano le scritte “trattenere l’acqua di lavaggio contaminato ed eliminarla” e “evitare che il prodotto penetri nella rete fognaria”.

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