EBOLI: SI DIMETTONO SGROIA, MASSARELLI E NORMA, BUFERA SU MELCHIONDA

EBOLI. Maggioranza chiusa a riccio, decisioni prese da pochi nel chiuso delle stanze, il manovratore che non deve essere disturbato e provvedimenti che vanno contro la città. Fino a ieri si trattava della disperata accusa rivolta all’amministrazione Melchionda da parte delle opposizioni consiliari, che invece di essere sostenute venivano persino derise. Oggi, invece, le stesse accuse arrivano, pari pari, da una parte importante e consistente della maggioranza stessa. Anzi, gli esponenti di primo piano prendono le distanze dall’esperienza Melchionda, al punto che due assessori ed il presidente del Consiglio comunale ieri hanno protocollato le dimissioni, lasciando «una maggioranza sorda, che non accetta il confronto, ma decide tra pochi intimi». La sfilata dei dimissionari è cominciata con due assessori comunali. Ieri mattina, nonostante le richieste di soprassedere alla deliberazone del PUC, Melchionda e soci hanno tirato diritto, quasi fosse una questione di vita o di morte deliberare il preliminare al piano urbanistico. Una volta seduti in Giunta comunale, gli assessori di riferimento del gruppo Eboli Libera hanno prima ribadito la loro posizione che puntava ad attendere circa la deliberazione al preliminare, poi, una volta preso atto della pervicace volontà di andare alla deliberazione, hanno lasciato la seduta annunciando le dimissioni che sono state protocollate poco dopo. Stessa situazione del presidente del Consiglio comunale, Luca Sgroia, che ha presentato a sua volta le dimissioni dalla carica consiliare, al termine della conferenza dei capigruppo, in precedenza calendarizzata in vista del consiglio comunale sul bilancio di previsione del 30 settembre. Dopo Sgroia, ha presentato le dimissioni anche un altro esponente dell'area, Fabio Gargiulo, dal consorzio PIP. In sostanza, però, è ora l’intero gruppo consiliare Eboli Libera, cioè oltre a Sgroia, Massarelli e Norma, anche i consiglieri comunali Pietro Mazzini, Gerardo Lamanna e Mario Di Donato a prendere le distanze dalla maggioranza Melchionda. Una presa di distanze senza se e senza ma, decisa.

Commenti