EBOLI, MELCHIONDA: «CI HANNO FERMATO PERCHE' STAVAMO FACENDO TROPPO»

C'è un solo Partito Democratico, quello compattatosi intorno al sindaco disarcionato dalle dimissioni in massa di consiglieri comunali, Martino Melchionda. E c'è un solo centrosinistra, quello che ieri pomeriggio si è stretto intorno a quello che è ormai l'ex sindaco di Eboli, con tanto di vertici provinciali. Rivendica con orgoglio tutto questo Martino Melchionda, che ieri pomeriggio, a 48 ore dalla chiusura della sua esperienza amministrativa, elenca cose fatte ed obiettivi raggiunti. Anzi,  proprio nell'azione amministrativa, Melchionda "vede" uno dei motivi della crisi politica: «Stavamo facendo troppo, ci hanno voluto fermare». Sprezzante il passaggio sulle dimissioni in massa: «Il giorno di san Cosimo e Damiano, 17 consiglieri si sono nascosti nello studio di un notaio di Pellezzano per firmare le dimissioni. Io stesso volevo dimettermi, per l'impossibilità di continuare in assenza dei numeri della maggioranza, ma volevo farlo in Consiglio comunale, pubblicamente». Su Eboli Libera, il gruppo di Luca Sgroia: «Si sono messi fuori dal Pd e dal centrosinistra, vedremo quanto sono liberi e quanto pilotati. Gli assessori Norma e Massarelli si sono dimessi perché vittime del pensiero dominante nel loro gruppo, non per volontà di rottura». Un passaggio sferzante anche su chi, dall'esterno, avrebbe minato il clima politico, ma quando ha detto «qualcuno non si arrende all'idea di essere fuori dalla politica attiva e pensa di rientrare», tutti hanno pensato potesse riferirsi agli ex parlamentari ebolitani Carmelo Conte ed Antonio Cuomo. Nemmeno un parola sulla sconcertante posizione di Cosimo Marotta ed Armando Cicalese, bocciata come «nullità, aria fritta su cui nemmeno vale la pena soffermarsi». Ed ora? «Il Pd è qui, il centrosinistra è qui, proporremo i nostri programmi per il governo della città in futuro». Parole al miele per Cosimo Cicia, candidato in pectore del centrosinistra, che forse non a caso ieri sedeva al fianco dei rappresentanti della segreteria provinciale.

Commenti