EBOLI: SCATTA L'ALLARME IMMIGRATI AL PRESIDIO DELLE MAMME


Preoccupazione? Psicosi? Chiamatela come volete, ma di fatto ad Eboli è scattato un allarme grave. E tutto questo in previsione dell’arrivo di tantissimi immigrati, quelli che stanno sbarcando al porto di Salerno, ma che arrivano accompagnati dall’ombra terrificante di un contagio possibile. E così nel pomeriggio è scattato un allarme improvviso. Un allarme di quelli da far accapponare la pelle, perché c’era chi parlava addirittura di “Ebola”, evidentemente anche sulla scorta della pioggia di notizie di questo genere ad ogni ora del giorno e della notte sugli organi di informazione di massa. Complice era stato l’arrivo di un immigrato, a bordo di un’autoambulanza, che sarebbe stato fatto passare non per il pronto soccorso, ma attraverso un cortile interno dell’ospedale, quello chiuso al passaggio, giusto per intenderci. Anzi, qualcuno avrebbe visto in questa decisione un imminente pericolo, dopo i casi di tubercolosi che sarebbero stati segnalati nei giorni scorsi. Chi si trovava in quel momento presso il presidio del comitato spontaneo delle mamme, ha voluto però vederci chiaro il più possibile. E così ha allertato le altre instancabili mamme, le ha messe sul chi va là. E queste, come sempre, non hanno perso tempo. Immediatamente è partita l’organizzazione e subito dopo è stata convocata una riunione urgente del comitato. «Nessun allarme particolare, nessuna accusa certa, ma solo il tentativo di capire bene cosa stia accadendo, non vorremmo ritrovarci in un nuovo pericolo», dice una delle mamme maggiormente impegnate nelle ultime settimane a sostegno della battaglia per i reparti di ostetricia e pediatria all’ospedale di Eboli. Un dato è certo: la retorica dell’accoglienza ad ogni costo, anche senza averne gli strumenti, sta mettendo a rischio la tenuta stessa del tessuto sociale in tante parti d’Italia.

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