EBOLI. Il
filmato del focus di approfondimento di “Eboli in pillole”, rotocalco web
prodotto ad Eboli, è già sulla scrivania di Antonio Ricci. Il patron di
Striscia la Notizia valuterà se e quando inviare i suoi giornalisti per
veicolare su scala nazionale l’incredibile vicenda del concorso Carlo Levi. Una
vicenda che è emersa grazie ad una comunicazione ufficiale del Comune ed alla
successiva presa di posizione della presidente dell’associazione che organizza
il concorso Carlo Levi. La stessa presidente aveva denunciato pubblicamente, ed
attraverso la web tv, lo scippo che la sua associazione aveva subito. Si,
perché l’aspetto grottesco del tutto è proprio questo: il Comune si affanna ad
organizzare un concorso che già viene organizzato da altri. Anzi, viene
organizzato da un’associazione, la “Luigi Gaeta”, che risulta iscritta all’albo
delle associazioni. In più, proprio il Comune di Eboli è uno degli sponsor del
concorso, mettendo a disposizione il primo premio in una delle tre sezioni del
concorso, che riguarda anche le arti figurative. Allora è d’obbligo porsi un
interrogativo: perché il Comune di Eboli, anzi il sindaco Melchionda e
l’assessore alla cultura, Liberato Martucciello, in particolare, hanno voluto
mettere i bastoni tra le ruote ad un’associazione e ad un concorso che non solo
esiste ed è già alla terza edizione, ma incassa anche apprezzamenti ai massimi
livelli, dalla presidenza della repubblica all’associazione mondiale Italiani
in America? Perché scendere in campo a penalizzare l’iniziativa culturale di
cittadini ebolitani, una delle poche che hanno riscontro reale? Perché
rischiare di farsi ridicolizzare e sospettare di scippare un’iniziativa solo
perché funziona? Perché è questo che sta succedendo. Il tam tam di giornali,
web tw, blog e facebook sta rappresentando chiaramente sia lo sconcerto, sia la
disapprovazione del popolo del web, convinto che si sia trattato di un’azione
anche politica, punitiva.
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