
Il PAESE DEI "SENZAVERGOGNA"
Quella di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, è solo l’ultima in ordine di tempo. La realtà è che nel Paese circola un esercito di senza vergogna, con le casacche più disparate, senza dignità e senza guardarsi mai allo specchio. Il sindaco di Milano è sotto accusa per i disagi che il maltempo ha provocato in città. Si scusa con i milanesi in qualche modo? Macché, la colpa è del servizio meteorologico! Sembra incredibile, ma è la sua giustificazione. In fondo, però, potrebbe avere ragione: gli incidenti sono colpa delle auto che circolano, i decessi per tumore derivano dall’inquinamento, le alluvioni sono causate dalla pioggia, gli insuccessi discografici dalle canzoni poco gradite, l’eliminazione dell’Italia è causa del livello tecnico scarso della nazionale italiana. Banalità, che però a sinistra diventano “verità evangeliche”. Come spiegare, diversamente, che era stato proprio lo stesso Pisapia a chiedere le dimissioni di Letizia Moratti e della sua Giunta comunale, proprio a causa dell’esondazione di due corsi d’acqua in seguito al maltempo? Nel Paese dei “senzavergogna” ce n’è per tutti. A cominciare da Daniela Santanché, pasionaria di Forza Italia, che pochi anni fa aveva abbandonato il suo attuale leader per immischiarsi in un’accozzaglia che comprendeva i trombati Fini e Bocchino. Soprattutto aveva sentenziato, evidentemente rivolgendosi a Berlusconi: «Non vado con chi considera le donne solo in senso orizzontale». Bene, e oggi? Un altro caso clamoroso riguardò l’ex ministro Sandro Bondi. Crollò un muro nell’area degli scavi di Pompei, alla sinistra non parve vero di potere cavalcare l’episodio, chiedendo le dimissioni di Bondi. D’altra parte, per scarsa manutenzione, perché attaccare gli addetti, i tecnici e i dirigenti, meglio prendersela con il ministro, specie se avversario. Ok, si fa così, ma non sempre. Non si fa così, ad esempio, se i muri continuano a crollare, anzi crollano pure gli edifici, ma il ministro non è più berlusconiano, è prima amico di Monti, poi di Letta, poi ancora di Renzi. A proposito del presidente del Consiglio, deve avere un cuore d’oro. Al punto da avere garantito una poltrona europea a Pina Picerno, quella che quando parla tutti sanno esattamente di quale parte d’Italia sia, quella dello scontrino a Ballarò, quella che l’altro giorno balbettava alla semplice domanda di Salvini sul perché volesse un Senato di nominati e non di eletti dal popolo, che contro Renzi ne aveva dette di tutti i colori, ovviamente prima che Renzi prendesse il partito in mano. Solo pochi esempi, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo, senza distinzione di schieramento. Doppia morale? No, diciamo un diverso modo di “vedere le cose”. In fondo, negli ultimi anni è cambiato tutto e le differenze ci sono. Se sei lontano dal capo, a destra, e poi ti avvicini, nella migliore delle ipotesi hai interessi o sei stato comprato; se accade a sinistra, il tutto si trasforma in “assunzione di responsabilità”. Se sei una donna belloccia e vieni gratificata dal capo, a destra sei “olgettina” o, se i commentatori sono generosi, diventi “escort”; a sinistra è tutta un’altra musica, puoi spaziare da assistente a collaboratrice, da segretaria a compagna impegnata nel partito.
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