
L’appuntamento di venerdì 25 luglio, quando alle 19, da piazza Mustacchio, partirà il corteo voluto ed organizzato dal comitato delle mamme a difesa dei reparti di ostetricia e pediatria all’ospedale di Eboli, avrà la partecipazione ed il supporto dei sindaci che prima avevano scritto una lettera al presidente della regione, Caldoro, e poi, ieri mattina, avevano tentato di occupare pacificamente la sede salernitana della Asl, dove però il direttore generale, Squillante, non c’era. Una sfilata di sindaci che, per una volta, pone le istituzioni e la politica un passo indietro rispetto ai cittadini. E questo perché la manifestazione di Eboli, così come il movimento di protesta, rimangono un’iniziativa esclusivamente delle mamme e del comitato spontaneo sorto a difesa dell’ospedale. Certo, il pericolo di contaminare questo che sta diventando un grande momento di protesta popolare c’è sempre, specie se i partiti ed i raggruppamenti politici facessero comparire simboli e bandiere di partito, una circostanza che servirebbe solo ad indebolire il fronte delle mamme, che proprio alla loro indipendenza devono gran parte di questo loro successo popolare. Certo, a vedere la capacità che hanno avuto di “sensibilizzare” sindaci e rappresentanti politico-istituzionali, c’è il rammarico che non ci siano state altre mamme organizzate come oggi, ma qualche anno fa, quando l’era Bassolino saccheggiava la sanità campana, producendo una montagna di debiti che oggi i cittadini stessi sono costretti a pagare in termini anche di assistenza diminuita.
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