
ALTRO CHE CONDONO
L’attenzione
del governo Renzi è massima solo su alcuni probemi, non su tutti, men che meno
su quelli che interessano veramente quella fetta della popolazione che è più in
difficoltà. Che senso ha allungare i termini per la presentazione dell’intera
documentazione per chi realizza centrali a biomassa ed impianti simili? Non
sarebbe stato meglio interessarsi, prioritariamente, di milioni di famiglie che
quotidianamente vedono arrivare solleciti di pagamento, cartelle esattoriali ed
intimazioni varie per la tassa i circolazione, la contravvenzione non pagata e
roba simile? Condono? No, solo un provvedimento che guardi in faccia alla
realtà veramente. I condoni possono essere un segnale negativo, in tante
circostanze. Ma quando la crisi morde le famiglie, le tavole rimangono vuote, i
figli hanno difficoltà a frequentare la scuola, i genitori non sanno come
sbarcare il lunario, l’occupazione cala giorno dopo giorno, le prospettive sono
nerissime per milioni di lavoratori, allora un provvedimento che cancelli in tutto
o in parte le pendenze che troppe famiglie hanno con la pubblica
amministrazione non sarebbe un condono, ma il minimo indispensabile per
consentire di tirare la carretta ancora per un po’, in attesa di una ripresa
che fatica ad arrivare. E’ così complicato capire, anzi verificare ed
accertare, che chi non ha reddito, o semplicemente non l’ha più, non può
onorare alcuna cartella esattoriale, dovendo innanzitutto pensare a sfamare la
famiglia? Che Stato è quello che, a fronte di una difficoltà accertata dei
propri cittadini, invece di sostenerli ed aiutarli, li “perseguita” con
cartelle di pagamento?
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