EBOLI, SEDE DEL GIUDICE DI PACE, FAVORITI GLI INTERESSI DI UN PRIVATO?

La querelle Giudice di pace irrompe sulla scena politica ebolitana come un macigno. La replica dell’assessore comunale al Patrimonio, Massimiliano Atrigna, che ieri aveva spiegato l’iter che ha portato alla scelta della sede provvisoria per gli uffici del giudice, non convince il Movimento Popolare per il Cambiamento, che poche ore prima aveva lanciato pesantissime accuse contro l’Amministrazione comunale. Anzi, ora il coordinatore del movimento, Dario Landi, rincara la dose, ritenendosi insoddisfatto delle dichiarazioni di Atrigna, ma soprattutto ribadendo l’accusa all’Amministrazione comunale di favorire un privato nella scelta della sede. «I cittadini devono sapere la verità sul giudice di pace: la nostra amministrazione preferisce scaricare la soluzione definitiva del problema a chi verrà dopo, rinviando tutto al 2016, con la scadenza del contratto dell'immobile che oggi ospita gli uffici, favorendo nel frattempo gli interessi economici di un privato – attacca Dario Landi -. L'assessore Atrigna ci dice che per motivi “pratici ed economici” hanno deciso di mantenere gli uffici nei locali privati, rimodulando il canone annuo di fitto con la società privata, invece di ristrutturare i locali comunali dell'ex biblioteca al rione Pescara - Molinello. Ma dimentica di dire che in un anno, cioè da aprile 2013, non si sono per nulla preoccupati di verificare la fattibilità del trasferimento nei locali nell’ex biblioteca che loro stessi avevano individuato, senza responsabilizzare la Eboli Patrimonio, che solo a maggio 2014 ha comunicato il costo di ristrutturazione dei medesimi e l’entità del canone di fitto». Poi l’attacco politico: «È palese come il sindaco Melchionda e la sua Giunta stiano lasciando in eredità alla prossima amministrazione il carico di individuare una nuova sede per il Giudice di Pace, preferendo pagare ancora il fitto al privato fino alla scadenza del contratto, prevista per il giugno 2016, scaricandosi da ogni tipo di responsabilità politica ed amministrativa per le inadempienze anche della società Eboli Patrimonio. I cittadini devono sapere la verità, perché sarà fondamentale che alle prossime elezioni comunali tutti questi assessori non entrino più nell’assise comunale». 

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