Matteo Renzi arriverà in Campania, per una visita
ufficiale, il 14 agosto. Si stanno già muovendo le armate della politica per
chiedere attenzione ed interventi per la Campania. Peccato
che, ancora una volta, si tratti di interessi tutti napoletani e di qualche
Comune partenopeo. E questo a dimostrazione di quanto fosse inutilmente retorica
la battaglia contro le Province di chi ha girato la testa dall’altra parte ed
ha fatto finta di non vedere che il bubbone vero, in Italia, sono le Regioni.
Un bubbone che investe persino la
Campania, che pure è governata da un presidente, Stefano
Caldoro, ai primi posti di gradimento tra i governatori Italia. Ma Caldoro sarà
tirato per la giacchetta, soprattutto dai tanti consiglieri regionali
partenopei e casertani, con buona pace degli altri. Allora finiranno
nell’agenda delle richieste il porto di Napoli, l’area di Bagnoli, la Città della Scienza e la metropolitana
di Napoli. Magari distraendosi sulla sanità, che invece tocca la carne dei
cittadini, in cui l’assistenza potrebbe ritrovare respiro solo con
provvedimenti del Governo, a partire dallo sblocco del turn over. Il sottosegretario
alle infrastrutture, Umberto De Caro, ha proposto una riunione del Consiglio Regionale,
il presidente della fondazione Alario di Ascea, Carmelo Conte, ha chiesto che
la riunione si faccia nel Cilento, presso la sede della fondazione. Bene, si faccia
la riunione, ma sarebbe il caso che proprio il presidente Caldoro mettesse sul
tavolo del confronto, prima con i consiglieri, poi con Renzi, come una regione
“virtuosa”, la Campania,
che è riuscita a recuperare il disavanzo finanziario nella sanità ereditato
dalla sciagurata gestione Bassolino, non possa continuare a chiedere sacrifici
ai propri cittadini, limitando l’assistenza sanitaria.
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